Il castello di Larciano è una delle più belle ed intatte strutture difensive medievali presenti oggi in Valdinievole.
La prima fortificazione dell’antica villa avvenne alla fine dell’XI secolo grazia alla famiglia dei Conti Guidi di Modigliana che costituirono, a partire dal X secolo, un ampio feudo comprendente Larciano, Vinci, Cerreto e altri borghi non più esistenti. Con la crisi del sistema feudale, nell’anno 1226, il potente Comune di Pistoia riuscì ad acquistare il Castello di Larciano, per la cifra di 6.000 buoni denari Pisani, con l’obiettivo di rafforzare il controllo nella parte sud ovest del montalbano.
Il castello è dotato di un cassero con un perimetro murario di 23 m per 13 m e due porte di accesso: una è quella che da sulla piazza, l’altra si trova lungo il percorso murario a est della torre. Il suo aspetto fiero viene ancor più caratterizzato dalla presenza di numerose buche pontinaie con funzioni di sostegno e decoro e dalla fiera torre alta 36 metri. All’interno, dall’osservazione delle buche pontinaie, possiamo immaginare che la struttura era munita di camminamento sopraelevato che collegava i quattro posti di guardia sistemati agli angoli. La casa del capitano permetteva di accedere alla torre, attraverso un ponte levatoio situato a 10 metri di altezza. Al centro, la cisterna per l’immagazzinamento dell’acqua.
Nel sotterraneo scopriamo il Museo Civico che contiene numerosi reperti dall’epoca preistorica fino ai nostri giorni provenienti da tutta la Valdinievole.
Storitinerario
Iniziamo il nostro storitinerario entrando dalla Porta Nord Ovest (1), una delle tre di accesso alla cinta muraria, costruita nelle fasi iniziali dell’incastellamento. È fondamentale immaginare Larciano Castello come una struttura in continua evoluzione dall’XI al XIV secolo.
La prima fortificazione dell’antica villa avvenne alla fine dell’XI secolo grazie ai conti Guidi di Modigliana che costituirono, a partire dal X secolo, un ampio feudo comprendente Larciano, Vinci, Cerreto e altri borghi oggi non più esistenti. La funzione principale non era difensiva, ma quella di rappresentare il prestigio e il dominio dei conti sul territorio circostante.
Lasciando la porta alle spalle saliamo lungo la strada lastricata alla nostra sinistra. Continuando a camminare osserviamo che, dopo un piccolo tratto, via Balzo viene affiancata da un basso muretto che delimita quello che era il primo cerchio murario (2).
Proseguendo lungo la stessa via raggiungiamo l’unico tratto distrutto delle mura, dove possiamo osservare, alla nostra sinistra e coperta da una fitta vegetazione, la seconda porta di accesso (3), forse la più antica, con pietre di grandi dimensioni e grossolanamente lavorate. Con la crisi del sistema feudale, il 23 Novembre 1226, il Comune di Pistoia riuscì ad acquistare il Castello di Larciano e il suo distretto dai figli del Conte Guidoguerra di Modigliana, per la cifra di 6000 buoni denari Pisani. La somma, ragguardevole per i tempi, va vista nell’ottica di un’operazione particolarmente favorevole per la Pistoia comunale. Larciano infatti garantiva un vantaggio dal punto di vista politico-militare, all’interno del conflitto con il Comune di Lucca, oltre che economico, grazie allo sfruttamento del suolo mediante vigneti, boschi e uliveti; non ultimo, sotto l’aspetto strategico, l’acquisto di Larciano apriva una nuova via verso il mare, attraverso il porto delle Cerbaie e l’Arno. In questo contesto venne rafforzato e allungato il perimetro murario, fino alla lunghezza attuale di circa un chilometro, ricostruito il palatium e rialzata la torre, che raggiunse l’altezza di 36 metri. Larciano diventò così il principale baluardo difensivo meridionale di Pistoia.
Dalla porta, percorrendo la strada in discesa, incontriamo il vecchio frantoio (4) dove si può ammirare l’antica macina in pietra, simbolo della produzione dell’olio di oliva. Proseguendo fino al sottopasso, svoltiamo a sinistra lungo via Spinelli dove, poco più avanti, troviamo la Porta sud (5). Quest’ultima fa da cornice al seguito del nostro racconto, in un contesto di conflitto che contrappose papato e impero nella lotta per le investiture. Lo scontro tra le guelfe Lucca e Firenze e la ghibellina Pistoia si fece sempre più aspro e portò alla caduta del Castello di Larciano nel 1302, conquistato dai lucchesi. Venne poi riscattata dai pistoiesi nel 1310 dietro il pagamento di 10.000 fiorini d’oro.
Dalla Porta sud ripercorriamo via Spinelli, imbocchiamo il sottopasso e subito dopo la ripida salita alla nostra destra. Arriviamo così alla sommità del colle da dove possiamo ammirare un fantastico panorama. Appena entrati in Piazza Castello ci troviamo davanti il Marzocco (6), leone seduto simbolo della dominazione fiorentina iniziata nel 1401, dopo che Pistoia e il suo contado si sottomisero a Firenze. La tradizione vuole che la decapitazione della testa del leone sia stata dovuta a lontane e accese rivalità tra Larciano e il vicino borgo di Cecina. Con l’avvento del potere fiorentino, Larciano divenne sede di podesteria. Tra i podestà ricordiamo Francesco Ferrucci, generale della Repubblica Fiorentina, ucciso durante la battaglia di Gavinana nel 1530 tra i fiorentini e l’esercito imperiale che cercavano di riportare i Medici al potere della città.
Nella piazza troviamo anche la Chiesa (7) dedicata a San Silvestro, poiché fu sotto il suo pontificato che Larciano passò dal paganesimo alla religione cristiana. La chiesa presenta una struttura a navata unica, presbiterio rialzato e abside rettangolare. Di particolare pregio l’organo, collocato sopra la porta di ingresso e l’altare principale in pietra serena. Ed eccoci finalmente arrivati al palazzo del castello (8), difeso da una cinta muraria di 23 metri per 13 con due entrate: una è quella che useremo e che dà sulla piazza, l’altra è lungo il percorso murario a est della torre. Originariamente la struttura era munita di camminamento sopraelevato che collegava i quattro posti di guardia sistemati agli angoli. Alla nostra sinistra la casa del capitano permetteva di accedere alla torre, attraverso un ponte levatoio situato a 10 metri di altezza.
Oggi è possibile ammirare la cisterna per l’immagazzinamento dell’acqua e il sotterraneo dove è stato ricavato il Museo Civico che contiene numerosi reperti dall’epoca preistorica fino ai giorni nostri.
Salendo i circa 200 gradini della torre vi sembrerà di ritornare indietro nel tempo, nei secoli guerrieri del Medioevo; giunti sulla sommità rimarrete senza fiato, godendo del bellissimo panorama che si spalancherà di fronte ai vostri occhi, arrivando, nei giorni più limpidi, alle Alpi Apuane e a San Gimignano.
GUIDA AL MUSEO CIVICO DI LARCIANO
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Da Visitare
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